Io, raccoglitrice di simboli,
mi scrivo addosso.

domenica 1 luglio 2012

Ciao sfigata.

E' domenica sera. Ancora.
La mia stanza non è più una camera da letto, ma una discoteca.
Ormai pare sia diventata un'abitudine.
Qualche volta mi scateno anche nelle serate infrasettimanali, sbattendomene altamente del fatto che il giorno dopo dovrò svegliarmi presto per andare a lavorare.
Mi faccio carina. Appunto le labbra. Mi trucco per benino. Ci metto il mio tempo per scegliermi l'abito che mi veste meglio. Mi faccio spazio nello spazio. Mi atteggio da diva. Mando baci che sbattono sulle pareti. E ancora provo questo e poi quello. Scelgo l'abito mini rosso coi cuoricini. Mi tengo a piedi nudi, perchè ovviamente preferisco.
Musica a più non posso. Collo che scatta a zig zag. Finestre spalancate perchè abito bassa e spero sempre che qualsiasi uno scavalchi senza dire niente a fare dei miei piedi quattro misure.
Faccio tutto da sola. Piango. Mi dispero. Urlo perchè tanto sono sola e la musica mi copre. Mi metto davanti allo specchio ballante,per piangere meglio. E magari ora che butto fuori, domattina sarò più leggera.
" E cosa hai fatto di bello domenica sera?"
" Sono stata ad una festa..."
E faccio tutto da sola. Poi rido. Canto. Mangio, sbuffo, vomito, dormicchio, mi rialzo. Muovo il culone come m2o vuole. Abbasso le luci.
E faccio tutto da sola
Devo bruciare calorie. Voglio divertirmi. Ho bisogno di buttare fuori un po di me.
E faccio tutto da sola.
Predo lassativi. Prendo sonniferi per stordirmi e per dimenticarmi che sono sola. Bevo brandy. Mi sale tutto per l'esofago. Auto-vomito. Poi ribevo il brandy. Ricomincio a ballare.
E scusate ma non riesco proprio a stare ferma.
Ho voglia di gettarmi dalla finestra, per cadere sul marciapiede a ballare.
E scusate ma non riesco proprio a stare ferma qui per scrivervi. Ho bisogno di ballare.
Da sola. Alla mia festa di stasera. Come sempre.
Il vantaggio di non farsi pestare i piedi.

Però sono carina, dai.

Sono una umana. E ho bisogno di accurate giustificazioni per perpetuarmi nell'errore.

Ah! c'è un quadro di Frida Kahlo che mi ricorda queste feste.

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