Io, raccoglitrice di simboli,
mi scrivo addosso.

sabato 23 luglio 2011

La mia impronta iniziatica.

..si presenta già esuberante.

Ok.

Soffro di un disordine cerebrale destabilizzante.
Un disordine, giustificato da improvvise eccedenze di energia creativa.
Tutto ciò spesso mi disorienta. Mi fa girare la testa. Mi fa mancare il fiato. Mi sento come un gulliver tirato per tutti i pezzi di carne, dalle mie ossessioni. Idee che non trovano una destinazione comune. Energie ingestibili. Pensieri che si scavalcano. Che corrono. Si fermano. Saltano. Divergono. S' incontrano. Fanno a botte. Si spingono. Si abbracciano. Si sgrammaticalizzano. Camminano all'indietro. Che danzano bendati. Che scendono in piazza. Recitano e si specchiano. Pensieri che mordono. Fantasie che mi spostano. Sogni dispettosi. Sogni che illudono.
Sogni che uccidono.
Sovrabbondanti e simultanee. Sono più grandi di me. Mi mangiano dentro, le idee. Mi entrano dal naso, nella gola e dalle orecchie. S'infilano nei pori della pelle. Mi dilatano. Io vittima, di un colorato esercito di particelle fluttuanti. Di un feroce big bang interiore che fa male. Che si è autogenerato. Che urta e urla l'autoproclamazione.
Che spesso lascio implodere, per comodità e difficoltà di autogestione. 

E quando, come adesso, le idee si fanno troppe, fino a prendere il mio posto,
mi lascio, ingoio e fuggo via.

Mi sembra di avere a che fare con un'automasticazione sterile di me stessa.

Scelgo di non scegliere un inizio.
Al momento, mi firmo con la neutralità del silenzio,
e lasciandovi a interpretazione sciolta,
decido di appendere al chiodo il genio.

A presto,
vostra pirata dirottata.

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