Io, raccoglitrice di simboli,
mi scrivo addosso.

giovedì 18 ottobre 2012




Giro e girotondo, giro e girotondo. Ora qui, ora là, mi serve uno spazio per cadere. Einaudi, mi bevo, amo ancora un pò e poi vado a sognare. 
"Come trascorri il tuo tempo libero?"

E giro girotondo. Spingo i mobili e tutti gli oggetti intorno. La finestra non la chiudo più. E giro girotondo. Divento assuefatta di me stessa. Da quella cosa che il mio corpo autoproduce. E parlo a me, punto un piede, poi rido e rido ancora mentre giro, in pigiama, pervasa da una gioia celeste. 
"Come trascorri il tuo tempo libero?"

E giro, giro sempre. Metto la gonnella di mamma e mi gonfio sul fondo. Mi piace. Mi sfoglio al contrario. Dal finale alla prefazione. Strizzo gli occhi nel buio. Una manata all'auto parcheggiata, poi l'allarme e io ballo sotto casa. Mi nascondo, e corro a riprendermi. 
"Come trascorri il tuo tempo libero?"

Mi rimprovero e mi accolgo. Assaggio e mi detesto. Di tanto in tanto faccio il bucato e spolvero. M'abbraccio e sento troppo. 
Senza dire niente, entro dentro gli occhi di tutti. Per mera contemplazione. Passeggio un poco e in punta di piedi torno da me. Vi giro intorno. Porgo l'altra guancia ed è subito calda.
"Come trascorri il tuo tempo libero?"

Conteggio. Peso. Sminuzzo. Digiuno. Euforizzo. Piango. Mi piego. Siedo. Mi stendo. Un bagno di luce o di ombra e poi di nuovo...
Giro e girotondo e...

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