Io, raccoglitrice di simboli,
mi scrivo addosso.

lunedì 1 agosto 2011

io, le solite canzoni del cazzo, il peso e i sogni.

Dopo cena.
Restiamo noi a farci da dessert.
Io. Gallette da fumare. Le solite canzoni tristi del cazzo. Un peso. E i sogni che puniscono.

Che vogliamo fare??
Mi sento così pentita di avere ricominciato a mangiare... Nemmeno ricordo più come e quando di preciso ho iniziato. Forse l'anno scorso è iniziata la lentissima ascesa di carne. Quando decisi di non mangiare più, c'erano tutti ma proprio tutti i presupposti per attuare il digiuno della vita. Cerco di non pensarci, ma da diverso tempo, quei presupposti non ci sono piu. E smagrirmi mi riesce difficilissimo, specie perche lavoro. Molte cose sono cambiate negli ultimi anni... e uno di questi giorni trascriverò un simil-resoconto personale. Non posso però negare a me stessa il piacere di riuscire a stare in piedi senza preoccuparmi di vertigini e collassi. Il piacere di fare lunghe passeggiate senza sentirmi morire. Il piacere di non patire tanto come una volta i dolori ai polpacci, talmente intensi da avere i coniati di vomito. I dolori alle ossa. Il respiro, che sentivo venire meno. L'emicranie. E soprattutto la mente. La mente che ho sentito lontana. E che tutt'ora sento a rischio. Gli stati confusionali e la letargia.
E allora perche desiderarne il ritorno?
Perchè sono sempre stata troppa dentro. Perchè in questa realtà non sono mai stata capace di muovermi.
Non sono soltanto sensazioni... purtroppo le mie descrizioni sono fondate.
Mi sento pentita.

Nonostante tutto.
Nonostante l'ipotesi di una nascita benevola.
Mi domando se anche tu mi stai pensando... ora.
Chiudo.

Resto col vizio di volermi infilare in bocca cose a caso.
Vado a prendere un pastello nero....

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