Io, raccoglitrice di simboli,
mi scrivo addosso.

mercoledì 14 settembre 2011



Opporsi in resistenza verso chi, verso cosa, e perché?
Resistere, insistere, lottare contro cosa? Contro se stessi? Contro i condizionamenti indotti dai rettiliani che spoltroneggiano in parlamento?
E per cosa? Per giungere al risveglio di sé? E una volta raggiunto poi cosa? Alla Pace interiore cosa poi?
Camminare per arrivare dove? E una volta arrivati? Una volta arrivati, camminare ancora e per dove? Scavalcare il muro che finisce una strada?
Fare soltanto le cose che ci piace fare… E perché? Per provare una gioia che poi va via? Per prendere sberle dal sogno nel sonno? E se non mi piacesse far niente, come si fa?
Certamente non includo niente di terreno tra i miei piaceri.
E qualora questa mancanza fosse falsa, come poi tutto il resto, ciò significa che provo gusto per la sofferenza. E perché mai il mio inconscio dovrebbe preferire la dilatazione di un soffrire? Perché mi credo superiore? Perché sono troppo egoista?
La mia ira ed il mio disgusto nei confronti della razza umana, di cui provo pena e non odio, mi hanno portata all’esasperazione e al programma di una soluzione finale contro la mia persona.

La mia sofferenza è dovuta forse a un eccesso di "perché" che ricorda un fare infantile?
Ma quando arriva sto Messìa?
Sto salto quantico?

In tutto sto dilagare di finzioni. Dalla religione alla fisica quantistica. Dall’Arte all’Amore. Che cosa resta?
Niente.
E’ da buffoni. E’ da buffoni insistere nella sopravvivenza.
Se non esisto perché sento sofferenza?
Soffro perché sono Verità.

E quando non è l’Amore? E quando non è l’Amore a parlare più? Quando non è l’Amore a muovermi? Quello incondizionato intendo.
Come si fa a ritrovarlo dentro di sé e a mantenerlo costante, nella fede di un infinito cosmico?
Come si fa a sopravvivere a tutte l’eclissi di me stessa, come quella di ora? Come si fa a restarne presenti e al contempo intatti e centrati? E quando si perde la fede, ogni credo, e la speranza, come faccio a non lasciarmi sopraffare dalle mie ombre, dal mio buio interiore, da quella parte di me scura, polo delle mie scissioni, fino a morirne?

Come si fa a smetterla di saltare in un balzo dall’Amore all’odio?

In un modo o nell’altro lascerò questa vita. In un modo o nell’altro lascerò questa vita. In un modo o nell’altro lascerò questa vita.

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