Io, raccoglitrice di simboli,
mi scrivo addosso.

martedì 27 settembre 2011

Rimprovero alla vita, la mia.

Solo la Strada.
Non vali mille anoressie. Non sei nella parola. Non trovi riflesso, nè motivo. Senza nome. Forse antica e anche nuova. Non vali appesa. Neppure con la didascalia sotto alla cornice. Canti da Sirena nel manicomio, da domenica a domenica. Balli nelle prigioni degli occhi altrui. Ti colori di colonne sonore. Impugni un silenziatore che odi. Ti spingi aldilà di una vetrina, per sbattere la fronte. Poi ritorni. Ti volti ad ogni clacson. E non vali nemmeno lo scatto di una palpebra. Nessun teatro ti può contenere. Non hai più giacenze.
Solo la strada.
Dell'Ascesa.
Verso la dissolvenza.

Per me, solo la Strada.
La strada che fa la sabbia in una clessidra più volte rovesciata.
E’qualcosa che tanto non si può dire. Perchè non esiste Condivisione, nella mia realtà.

Neanche a tirare fuori i pollici per farti portare via. Non esiste un azzurro capace di cambiare il colore dei tuoi occhi scuri.
                     Pollici solo da ciucciare.
Nulla di più.
Nessun valore. Nessuna ragione. Sotto il peso di una mancanza.
Nessuna vita.
Nessuna vita se non c’è Condivisione.
Rifiuto reazionario. Il risultato spontaneo di una sottrazione d'amOre.



...la disgrazia di piangere nella pancia del mare.


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